Castellare di Castellina
Castellina in Chianti
I sodi di San Niccolò
Nata negli anni ’70 a Castellina in Chianti, Castellare di Castellina è una tenuta di circa 80 ettari, di cui 33 vitati e 12 ad uliveto, adagiati sulle colline di un anfiteatro naturale esposto a sud-est, con un’altitudine media di 430 m sul livello del mare. Le vigne hanno fino a 45 anni d’età, con rese al di sotto di quanto previsto dalla DOCG Chianti Classico per ottenere il massimo della qualità. Un’ottima esposizione e un suolo misto di marne calcaree, galestro e argilla creano un terroir perfetto per vini ben strutturati, eleganti e adatti a un lungo affinamento in bottiglia.
Paolo Panerai
Erano gli anni ’70 quando Paolo Panerai decise di contribuire al Rinascimento enologico Italiano fondando, in Chianti Classico, Castellare di Castellina. Da allora, l’azienda è cresciuta al punto da essere inclusa da Wine Spectator-OperaWine 2021 tra le 34 cantine migliori d’Italia. Il rispetto dell’ambiente è da sempre uno dei pilastri di Castellare che sin dall’inizio ha scelto di bandire erbicidi, pesticidi e ogni genere di prodotto chimico di sintesi. Simbolo di questo impegno è l’iconico uccellino che appare, ogni anno uno diverso, sulle etichette già dalla prima annata.
Paolo Panerai
Proprietario
Imbottigliato per la prima volta nel 1977, I Sodi di S. Niccolò è uno dei pochi Supertuscan realizzati solo con vitigni autoctoni: 85% di Sangioveto e 15% di Malvasia Nera. Il nome, suggerito da Luigi Veronelli, deriva dalla parola usata dai contadini per descrivere i terreni molto duri, ossia sodi, come nel caso della vigna più vecchia dell’azienda. San Niccolò, invece, è il nome della chiesa che sorge a Castellare all’interno della proprietà e che dà nome alla vigna poco distante. I Sodi di S. Niccolò è stato il primo vino italiano nella Top 100 del 1988 di Wine Spectator con l'annata 1985; e di nuovo nel 1989 con la 1986. Con l’annata 2016, è risultato per la seconda volta (la prima con la 2013) il 1° vino italiano sommando i punteggi delle 5 guide italiane e dei 4 critici mondiali più autorevoli.